Nei momenti di disorientamento, complessità, disillusione la cultura è sempre stata la chiave di lettura primaria per indagare la società nelle sue trasformazioni, oltre allo strumento più efficace per illuminare i tanti punti oscuri di un malessere, morale, esistenziale, sociale che rischia di bloccare la città nella sua vitalità originaria: e cioè la creatività, l’innovazione, la sperimentazione, l’apertura, la condivisione di spazi e di idee. 

 

Cultura è un modo di vivere, di pensare la città, di rifletterla e comprenderla. C’è più che mai bisogno di nuove interazioni e collaborazioni tra la politica e il mondo della cultura cittadina: intellettuali, artisti, creativi, ricercatori, formatori, operatori culturali, a cui questo appello si rivolge per una nuova gestione del grande potenziale artistico e culturale di cui Bologna è ricca. 

 

Perché la cultura è proprio questo, la base di tutte le priorità, e supporto fondamentale per uscire dall’impasse della rassegnazione e per reimpostare un’etica della qualità e permettere una convivenza dinamica di tutte le differenze.

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Milena.